Sep 26, 2008

Il Batterista

Schoreditch, Londra, UK.

Saranno passati due anni, forse piu', ma ieri sera al BAR SPORT, ascoltando un gruppo locale, guardando il batterista mi e' tornata la stessa emozione.

Era tardi ma faceva ancora un gran caldo. Ero appena tornato da uno dei soliti viaggi, ancora un po' stordito dal fuso orario, gli amici mi tirano fuori di casa per andare in un pub a senitre la musica dal vivo.
Quella sera suonavano due guppi giovani Inglesi. Entriamo nel pub strapieno, la gente parla, balla e si diverte. A fatica saliamo le scale e ci intrufoliamo nel locale al piano superiore. E' il classico pub Inglese, arredamento povero quasi trasandato, un guazabuglio di cose "trovate in soffita". Noi lo chiamiamo "il pub della tetta" da qundo una sera una ragazza ubriaca stava appoggiata al muro a chiaccherare con la sua amica e di colpo si tira la maglietta su e mostra una tetta.

Il primo dei due gruppi non e' male si lascia ascoltare ma senza prenderci fino in fondo. Beviamo due birre chiaccheriamo allegramente; e' tanto che non vedo Simone e gli altri. Sono grandi amici, mi sono mancati molto. Ridiamo diciamo le solite quattro balle, accaldati, sudati, felici.

Una breve pausa un'altra birra e arrivano quelli del secondo gruppo. Musica molto piu' vivace, piu' interessante.

Poi mi perdo. L'attenzione si concetra sul batterista. No non e' una storia omossesuale, anzi.

Sono quatro ragazzini, avranno si e no 20 anni, si danno da fare parecchio hanno passione e sono bravi, molto.
Lui alla batteria, la in fondo, pesta come un dannato. Contento.
Lo guardo e ci vedo il mio Fili tra 15 anni. E sorrido commosso.

Me lo godo il "mio bambino" che si diverte con i suoi amici. Immagino le prove in cantina, la ricerca di un posto dove suonare. I provini. Le paure. Le gioie. Diventare grande...

Oggi e' un patatone e guarada il suo papa' come a un riferimento fisso, la "stella polare" della sua vita. Mi chiede sempre cosa ne penso di quello che lo interessa e gli piace quando sorrido o rido delle cose che mi dice. E' un burbero, ma per strada cerca sempre teneramente la mano e la sera mi chiede ancora le coccole per dormire.
Domani magari suonera' la batteria con lo stesso entusiasmo di questi ragazzi o forse fara' altro. Di sicuro c'e' che se ne andra'.

Per diventare grandi dobbiamo "uccidere" i nostri padri.

fit